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Fiabe, uno sguardo di beata innocenza
Adulti che tornano bambini, bambini che ascoltano racconti e musica d’autore attenti come fossero adulti. Lo scrittore Luigi Mantovani e il maestro Franco Battiato sono stati interpreti d’eccezione delle “Fiabe di beata innocenza”, presentate alle Ciminiere nell’ambito dell’iniziativa “Ottobre piovono libri”
di Flavia Musumeci | 31/10/2010 |
Adulti che tornano bambini, bambini che ascoltano racconti e musica d’autore attenti come fossero adulti. Lo scrittore Luigi Mantovani e il maestro Franco Battiato sono stati interpreti d’eccezione delle “Fiabe di beata innocenza”, presentate alle Ciminiere nell’ambito dell’iniziativa “Ottobre piovono libri”
Per una sera a Catania, non occorre chiudere gli occhi per immaginare. Perché quella che va in scena all’auditorium Le Ciminiere è una lettura-spettacolo. A interpretare fiori e animali sono lo stesso autore del libro “Le fiabe di beata innocenza”, Luigi Mantovani, e il maestro Franco Battiato, con la collaborazione degli attori Anna Miele Fumagalli e Giorgio Finati, e con il contributo musicale del maestro Gianni Nocenzi, fondatore insieme al fratello del Banco del Mutuo Soccorso.
«Rilassatevi e per un’ora non pensate, aprite le finestre della fantasia», sussurra Luigi Mantovani. Quindi ci si mette comodi, pronti ad ascoltare una fiaba, ma non si resta seduti su una poltrona perchè si è catapultati dentro la fiaba stessa. Ad accompagnarti sono i colori della pittrice fancese Sylvie Serre che ha illustrato i racconti, e a narrare musicalmente le storie è il maestro Nocenzi che ha per l’occasione composto dei suggestivi brani inediti.
Un fiore che sogna di volare, il pesce rosso Valentino, Gionni la renna e Orano lo scorfano, un pesce brutto ma coraggioso, sono i protagonisti dello spettacolo. I personaggi raccontano gesti e sentimenti semplici e con lo sguardo di beata innocenza affrontano le prove che la vita gli sottopone. In un mondo frenetico, fatto di superficie, ci si ferma ad osservare l’ordine e i tempi della natura. E’ questo il percorso che Mantovani vuole mostrare a bambini e non solo: la natura trova le risposte di cui l’uomo ha bisogno.
«Chi dice che lo scorfano sia un pesce orribile? Come spesso accade, gli esseri meno belli nascondono bontà d’animo e coraggio», commenta l’autore. E quando racconta la storia del pesce rosso Valentino spiega: «Sapete come sono i pesci rossi appena nati? Sono tutti neri. Molti di loro crescendo diventano rossi, altri diventano bianchi e altri ancora restano neri. Ecco, questo ci fa capire quanto sia stupido parlare del colore della pelle».
Mantovani, nonostante il successo dei suoi racconti, non ha proprio l’aria da scrittore serio e impettito. Cuce lo spettacolo con ironia e immediatezza, come fosse un gioco tra bambini. Giovane irrequieto, ha abbandonato gli studi di filosofia e iniziato a lavorare come autista di ambulanze, elettricista, fotografo sub, fino ad approdare, per caso, nel mondo dell’industria discografica. Divenuto responsabile del settore musica classica dell’etichetta Philips, in seguito è passato alla Ricordi e nei primi anni ‘80 alla Virgin. Tornato in Europa, in Bretagna, dove vive immerso nella campagna, ha aperto la galleria d’arte Mantovani, che divenuta punto di riferimento per artisti di qualità.
Le sue fiabe sono frutto di una personalità poliedrica, che ha sperimentato nell’arte e nella vita e che adesso vuole fermarsi a raccontare. La sua opera comprende quattro storie che vengono proposte in Italia e in Francia. Il libro “Giovannino l’Asfodelo (quattro favole di Beata Innocenza)”, pubblicato nel 2008 da “Le Brumaie”, ottiene un buon riscontro e nell’autunno del 2009 il volume viene presentato al Salone del Libro di Francoforte. L’editore decide quindi di pubblicare separatamente i quattro racconti nella nuova serie “I Germogli”, con una veste ecologica in carta riciclata e rilegatura manuale in rafia e giunco.
«Le sue fiabe sono un esempio di sensibilità creativa e rappresentano una proposta innovativa nel mondo della scrittura dell’infanzia, per il recupero dei valori della vita e del sogno e per alimentare la speranza nel futuro», interviene la dott.ssa Domenica Pagliaro, dirigente del servizio di politiche culturali. L’assessore alla cultura Nello Catalano, come lui stesso racconta: «Non è stato semplice organizzare questo evento, ma in un momento in cui la cultura è minacciata da continui tagli e restrizioni, volevamo creare un’occasione di grande collaborazione artistica». C’è spazio anche per un’ ode che lo scrittore milanese dedica a Catania, dove a prendere vita sono il vulcano, i venti e il mare. Gli interpreti salutano e si inchinano come si fa in teatro, e anche se non c’è un sipario a chiudersi sul palco, il pubblico li ringrazia per quello che è stato un vero e proprio show letterario.
La presentazione si inserisce nell’ambito della quinta edizione della campagna nazionale “Ottobre piovono libri”.
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